Il Retrobottega del Coach n°1-2020
PRIVACY Come ti ha aiutato la spiritua- lità in questo periodo di Lock- down? L’ Astrologia mi aiuta sempre, perché seguo quotidianamente i movimenti astrali, mi aiuta a capire il senso degli eventi che accadono dandomi una com- prensione oltre quello che si vede. Il Coaching, insieme agli altri strumenti di esplorazione interiore acquisiti negli anni, mi ha aiutato un giorno in partico- lare in cui stavo vivendo delle paure davvero molto forti. E’ stata una grande occasione per interrogarmi su quale fosse la cosa che mi faceva più paura. In quel momento per me è stato come toccare il vuoto, come affrontare una paura primor- diale della morte. Non tanto la morte in sé, ma intesa come l’incapacità di poter accettare che il mondo stesse prendendo una piega disastrosa e di non ritorno. Mi ha aiutato a metabolizzarla e a superarla. C’è qualcosa che questo Lock- down ti ha permesso di lascia- re è qualcosa che invece ti ha fatto scoprire? La mia ombra. C’è stato un mo- mento in cui ho sentito come una presenza esterna fatta di pensieri ossessivi e negativi, ma che ho riconosciuto essere parte di me. È stata un’esperienza molto forte perché in quel momento l’ho guardata ed è come se quella parte di me si fosse senti- ta vista, davvero, per la prima volta. E’ lì che ho sentito scattare un’alleanza tra me e la mia “par- te-ombra”. Questo mi ha permesso di lascia- re andare in qualche modo l’attaccamento alle mie paure. Quello che ho riscoperto è pro- prio quest’alleanza con quella parte di me che rifiutavo per timore di ciò che rappresentava. Che consiglio daresti a chi vuole iniziare ad approcciarsi al mondo della spiritualità? La mia esperienza mi fa dire che è qualcosa che ti arriva da dentro, il fatto che si cerchi un approccio con la spiritualità è già un passo nella direzione. Dobbiamo seguire quello che ci viene naturale, ciò che stimola la nostra curiosità e che ci fa sentire vivi. Forse bisogna fare attenzione però, a non attaccar- si all’espressione materiale della cosa in sé per non correre il rischio di vedere solo la parte superficiale dell’esperienza, perdendo di vista la ricerca spirituale autentica. Il 24 maggio 2018 è entrato in vigore il Regolamento Europeo sulla protezione dei dati personali UE2016/679 conosciuto ai più come GDPR. L’applicazione del GDPR riguarda chiunque tratti dati personali per scopi lavorativi. I dati personali sono qualunque dato si riferisca in maniera diretta a una persona fisica come ad esempio il suo nome e cognome, per meglio dire tutta l’anagrafica, o anche in maniera indiretta quali ad esempio la targa di un autoveicolo intestato ad una persona fisica. Nel mondo dell’attività di coach bisogna quindi prestare particolare attenzione ai dati dei clienti e trattarli secondo quanto prescritto dal GDPR. Tali dati si dividono principalmente in due categorie, i dati amministrativi, che vengono trattati secondo le necessità di legge e per cui non abbiamo bisogno del consenso del cliente per trattarli ed gli eventuali dati personali risultati dalle sessioni di coaching, che se conservati, devono essere trattati in modo sicuro. Un capitolo a parte sono i dati che potremmo chiedere per operazioni di marketing verso clienti e prospect. In questo caso abbiamo sempre bisogno di un consenso esplicito dell’interessato per inviargli comunicazioni commerciali. Non vanno dimenticati eventuali siti internet dove la privacy è d’obbligo e non ottemperarvi potrebbe costare molto salato. 8
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