Il Retrobottega del Coach n°1-2020
Quale è la cosa più strana che ti è capitata facendo il coach? Più che cose strane ho fatto delle scoperte. Ho compreso ciò che durante il corso di coaching Gabriele Baroni, il nostro inse- gnante, diceva: ”i clienti che ti capitano ti arrivano perché ti rispecchiano e ti servono”. Ti fanno domande, ed arrivano a risposte che hanno un senso per loro. In realtà spesso sono quelle le risposte che aspettavo e cerca- vo da anni per me. Se pensi al lockdown quale emo- zione ti arriva? Paura. Sono entrato in contatto con la paura, un’emozione forte, la paura di cosa non mi è chiaro: forse paura di ammalarmi o per i miei cari. Ancora adesso questa paura è un po' presente. Poi ho compreso che io non sono quella paura lì, ed ho iniziato a capire quanto è importante fare piccoli gesti che ci nutrono come ad esempio una passeggiata, la sacralità delle “piccole” azioni di tutti i giorni che ci fanno rimane- re in contatto con noi stessi. Hai un sogno che vorresti rea- lizzare? Non ti posso rispondere, o meglio se penso in modo relativo posso- no essere 1, 1.000, 10.000, perché quando ne ho realizzato uno ne arriva subito un altro. Se ragiono in termini di spiritualità vedo tutto come infinito, faccio parte dell’universo e sono appa- gato quindi non ho bisogno di cercare sogni ed obiettivi da rea- lizzare. Da coach a coach cosa ti porti a casa di questa nostra chiacchie- rata? Mi porto un pezzo di vita, qualche scoperta in più fatta mentre rispondevo alle tue domande Cristina e la consapevolezza che il nostro orizzonte della coscien- za si amplia maggiormente non smettendo mai di farci doman- de.......quando si finisce di doman- dare l'orizzonte si appiattisce. Grazie Paolo della tua disponibili- tà e di aver condiviso con me, con noi il tuo essere e vivere Spiri- tual. . Paolo Mannucci nasce a Chiavari 59 anni fa, ha scelto di rimanere nella periferia della città natale per poter stare in contatto con la natura che amamolto, il risveglio con il canto degli uccellini lo rende felice e gli fa iniziare la giornata con il piede giusto. Da questo suo nido si muove per svolgere le sue attività di Spiri- tual Coach, Master Reiki, e volon- tario clown di corsia, nel Tigullio e a Genova. Gli piacerebbe avere un gatto ma solo se fosse sicuro che non soffrisse di solitudine. La sua vita è permeata dallo studio di testi sacri e dalla ricer- ca spirituale personale, che trasforma in condivisione con gli altri tenendo giornate per il risveglio e la crescita della coscienza, su temi olistici per diverse associazioni sul territo- rio ligure come l’Ass. culturale “La Casetta nel bosco” o “Univer- sità della terza età” di Genova Pegli o il gruppo teosofico “Chiara Luce” di Genova. Per ren- dere più efficace il suo cammino di lavoro interiore nel 2017 diventa Coach e sceglie di essere uno Spiritual Coach. Ciao Paolo, felice di rivederti, vedendo ciò che fai la prima domanda che mi viene da farti è: Quale legame c’è per te tra essere spiritual Coach e lo spiri- to dell’essere clown di corsia negli ospedali? Ciao Cristina, prima di rispon- derti vorrei fare una premessa. Ognuno di noi da un significato diverso al proprio concetto di spiritualità, è personale, ciò che è spirituale per me può non esserlo per un'altra persona, e va bene così. Per spiegare la spiritualità immagina un diagramma dove in alto si trova lo spirito, in basso la materia e in mezzo l’anima. L’anima è l’interfaccia che per- mette allo spirito di collegarsi e comunicare con la materia, con una metafora è il rubinetto che permette di aver in casa l’acqua senza allagare la casa. Se non ci fosse l’anima non riusciremmo a comunicare con lo spirito, a parte forse i Maestri e gli illumi- nati. Noi possiamo avere solo un barlume di un livello più elevato, per esempio attraverso le emo- zioni. Quindi per me dire ciò che lega le due cose è “semplice”, si fa per dire … Quando ho iniziato ad occuparmi di spiritualità ho iniziato ad andare all’ospedale Gaslini tra i bambini come clown in corsia. Se ti occupi di spiritualità prima o poi ti occupi degli altri, e scopri che grazie a questo la cosa più bella è che occupandoti degli altri ti occupi di te stesso. Questo l’ho scoperto dopo anni di ricerca, studi, seminari e poi mi sono reso conto che era più semplice di come immaginassi. Sono andato con la mente a fare mille ricerche poi entrando in corsia ho trovato la mia via. Questo occuparti degli altri, quali lati della tua spiritualità ha fatto emergere? Andando in corsia ho scoperto che sono le persone che cerchi di aiutare che ti stanno aiutando, fanno si che tu scopra e faccia uscire parti di te, sei tu “quello che ci guadagna”, ricevi un nutri- mento unico. Io sono passato dalla pena, alla pietà, alla compassione e tutto questo mi ha cambiato la vita, ho anche compreso perché i miei colleghi quando uscivano dalla stanza ringraziavano i pazienti, loro erano un dono per noi. Solo capito questo ho veramente abbracciato tutte quelle emozioni forti. Paolo Mannucci Allenatore dell’anima Cristina Nicolini intervista Paolo Mannucci 15
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