Il Retrobottega del Coach n°1-2020

con un buon bicchiere, grazie Marina per questa intervista. Lascio a voi le ulteriori conside- razioni e tutti i possibili punti di vista sullo spirito di vino ed io rimango con alcune domande: come sarebbe uscire dal giudizio sull’alcol e vivere lo spirito di vino? Cosa ci vorrebbe per trovare la leggerezza e la spen- sieratezza di degustare un bicchiere e non berlo? Come sarebbe far sì che ci guidino la curiosità e la voglia di far festa che ci hanno trasmesso Stefania e Marina in questo viaggio nello spirito di vino? Vi auguro una meravigliosa giornata in compagnia dello spirito giusto per voi, nel frat- tempo riempio un calice! vendemmia, legata alla spiritua- lità, dell’attendere le stagioni, una storia artigiana, contadina, a prescindere che sia l’arte di fare il vino, far festa dopo la ven- demmia o il fare il teatro, è un unico aspetto. Qual è la tua bottiglia preferita Marina? Non ho una bottiglia preferita, ho delle bottiglie che ricordo con piacere. A esempio mi è venuta in mente una bottiglia speciale, ora ti racconto. Un giorno dovevo andare in banca ad aprire un conto, quindi una cosa molto noiosa, e ho deciso di trasformarlo in un atto psicoma- gico. Mi sono messa un bel vesti- to, ho comprato i bicchieri ed una bottiglia di Champagne, sono entrata in banca ed ho chie- sto del direttore. Ti puoi immagi- nare le facce che si chiedevano chi fosse questa pazza… poi ci siamo ubriacati con il diretto- re!... In realtà la vita di un’arti- sta e lo spirito libero non sempre ti permettono di avere soldi in tasca, quindi avevo deciso che quel momento sarebbe stato il rito di passaggio per l’abbonda- nza. Ed è stato molto divertente, poi negli anni tornando in banca, memori di questo episo- dio erano sempre contenti che andassi, era come se arrivasse con me una ventata di allegria. Da quel momento le cose si sono sempre sistemate in qualche modo, quindi quell’atto in qual- che modo a funzionato. A propo- sito di spiritualità! A prescindere da quale conte- nuto abbia una bottiglia lo spi- rito alcolico c’è. Quindi a questo punto il consiglio per bere meglio, senza farsi male, possiamo dire che sia utilizza- re questa parte goliardica mischiata alla ritualità? Abbraccio questa visione, perché non fa male ciò che ha uno spirito sano alla base. Non è il comportamento che conta ma da cosa viene motivato. Il com- portamento è la conseguenza dei nostri processi interiori e quindi molto spirituali, può essere un evento trasformativo se legato allo spirito che c’è sotto. Un buono spirito non può essere mai dannoso. Quindi possiamo dire che diventa dannoso e fa male quando bevi per stordirti ed anestetizzarti, perché perdi il contatto con lo spirito alcolico e con il tuo spirito? Non so, anche in questo va sco- perto un gradino più alto. Tante esperienze lisergiche hanno per- messo a molte persone di aprire le porte alla spiritualità proprio grazie a questo tipo di impulsi, penso agli anni sessanta e non solo all’alcol ma anche alle droghe. La differenza la fa come usi ricerca e l’intenzione che ti muove. Non è importante il comportamento, che giudichia- mo giusto o sbagliato, ma cosa c’è dietro a tale coportamento e soprattutto a cosa porta, perché se poi apre le porte della spiri- tualità allora ben venga! In quegli anni coincideva con l’idea stessa di libertà e emancipazio- ne. Per esempio, se uno è maniaco del controllo e lo stordimento gli permette finalmente di lasciarsi andare allora l’esperienza gli ha cambiato la vita diventando un mezzo per fare un passo in più. Marina mi hai fatto pensare che ci sono gli astemi, anche loro dovranno trovare una via diversa verso lo spirito. A te quali altre vie verso lo spirito ti vengono in mente? Sicuramente la preghiera è un modo, un altro modo è il contat- to con la natura che per me è una forma di preghiera. Però mi dispiace un po’ per gli astemi perché si perdono un gran bel lato della vita, anche se poi ce n’è qualcuno che entra in contat- to con lo spirito alcolico e si “converte”. Che dire allora speriamo di vederci presto per festeggiare Stefania Panaro Marine Remi 14

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