Il Retrobottega del Coach n°1-2020
cose diverse proprio perché ciascuno di noi è diverso e ha il proprio bagaglio di esperienze. Insomma, c’è un mondo in un bicchiere. Ogni momento in cui lo assaggi è sempre una scoper- ta, non è mai uguale, perché il vino è vivo, cresce e si evolve come noi; invecchia come noi e dice cose diverse nei momenti diversi della sua vita. A questo punto possiamo dire che lo spirito del vino dialoga con il nostro spirito? Si, esatto, perché incontriamo questo spirito in base a come siamo noi in quel momento della nostra vita. Capita che assaggi un vino e poi quando lo riassaggi non hai le stesse sensazioni, perché la volta successiva sei cambiato tu, è cambiato lui; sono incontri sempre diversi, mai uguali tra loro. Quindi è come nelle relazioni personali, anche se incontria- mo una persona che conoscia- mo bene o che amiamo ogni volta è diverso perché dipende dallo stato d’animo di entram- bi. Così quando incontriamo un calice è la stessa cosa, giusto? Come con le persone, ogni volta che ci si incontra siamo diversi noi ed il vino ed è diversa la situazione con cui ci si approccia ad una bottiglia. Considera che dipende anche tanto da te, senti cose diverse in base alle tue esperienze e a cosa sei abituato a sentire, ad esempio io e te rico- nosceremmo profumi diversi in una stessa bottiglia. Esattamen- te come negli incontri con le per- sone. Ci sono degli abbinamenti che potrebbe essere interessante sperimentare nei diversi mo- menti della vita? Non per forza con il cibo. Ho in mente ora che non possiamo uscire di casa quale potrebbe essere il vino adatto a tirarci un po’ su? Secondo me dipende da come ti senti tu dentro. Ci sono momenti in cui hai bisogno di stare con te stesso e quindi apri un vino da meditazione, tipo un Porto, un Lo “spirito” può avere molte sfaccettature, direi quasi infini- te, più ci pensiamo e più vengo- no in mente possibilità. Ciascu- no di noi inizierà la sua lista a seconda dell’educazione e del contesto in cui è cresciuto: spiri- to divino, spirito ribelle, spirito naturale, spirito libero, arguto, tentatore, creativo… A voi quale immagine, parola o suono susci- ta il concetto di spirito? Siamo in Italia terra sicuramen- te di chiesa ma anche di contadi- ni e culture, proprio per questo con Stefania e Marina abbiamo deciso di trattare uno spirito a noi risonante ed affine: lo Spirito Alcolico! Ho avuto il piacere di intervi- starle separatamente sullo stesso tema e sono venute fuori due personalità e punti di vista ricchi di spunti, veniamo da 3 zone d’Italia diverse ma con una partenza comune: la passione trasmessa dai nonni. Le ven- demmie ed i campi da bambine, le bottiglie aperte per le feste, il bicchiere dell’acqua in cui veniva versato un goccio di vino perché “fa buon sangue” e tutta la magia dello spirito di vino. Stesso argomento, trattazione molto diverse, Stefania Panaro ci accompagna nel viaggio dello Spirito di Vino da sommelier e degustatrice dandoci lo sguardo tecnico; Marina Remi ci accom- pagna nella parte goliardica ed ammaliatrice di questo spirito; io… provo a saperne di più di una mia passione facendo loro tante domande e cercando di riportare fedelmente il loro meraviglioso spirito nelle righe sottostanti. Buona lettura! Ciao Stefania, grazie per la tua disponibilità all’intervista, iniziamo con il raccontare a chi ci leggerà chi sei. Stefania Panaro, sommelier e degustatrice per passione. Ho iniziato ad appassionarmi al vino quando ero piccola, perché durante le feste mio nonno apriva sempre grandi vini come Barolo, Barbaresco, Brunello che a me sembravano una cosa quasi sacra e, quando me ne mettevano una goccia nel bicchiere e l’acqua si colorava, mi sembrava chissà quale magia. Così sono cresciuta con il fascino che mi evocavano queste bottiglie e da ragazza ho voluto approfondire, andando in vacan- za nelle Langhe, vedendo il territorio, i vigneti in tutte le stagioni, e andando ad assaggia- re veramente il vino. Ad una fiera ho conosciuto alcuni som- melier che mi hanno raccontato del loro mondo e quindi ho pen- sato: “un giorno, quando potrò, lo farò anch’io, diventerò som- melier!”. E così, appena ho potuto, ho iniziato questo per- corso durato due anni e mezzo per diplomarmi sommelier; poi ho approfondito lo studio facen- do l’anno successivo anche l’esa- me da degustatore, perché mi piace la comunicazione del vino e di tutto quello che c’è nel bicchiere. Il vino è la mia passio- ne con tutto quello che c’è intor- no. Mi hai parlato di Langhe, colori, profumi. Quindi dentro ad un bicchiere oltre allo “spi- rito alcolico” cosa troviamo? Quando assaggi un bicchiere di vino fai un viaggio, prima di tutto nel mondo, in quanto ogni bicchiere rappresenta una zona particolare in un determinato momento. Non è solo il territorio a dare le caratteristiche, ma dipende anche dagli eventi acca- duti in quella particolare ven- demmia e come le persone hanno interagito con l’ambiente e le uve nella trasformazione successiva. Poi un viaggio dentro di noi, perché, anche se ci sono delle regole di degustazio- ne, ognuno di noi percepisce Spirito divino Silvia Marrazzo intervista Stefania Panaro e Marina Remi 11
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